Rogoredo, Feder: “Nessuno è irrecuperabile, serve nuova relazione coi giovani”

A Rogoredo cresce l’allarme per la diffusione dell’eroina tra i giovani: prezzi bassi, violenza e disagio sociale impongono nuovi interventi educativi e di supporto.
Milano, 6 agosto 2025 – Nel cuore del quartiere di Rogoredo, a sud-est di Milano, si registra un allarme crescente legato alla diffusione della tossicodipendenza giovanile e al ritorno massiccio dell’eroina. Simone Feder, educatore e psicologo della Casa del Giovane di Pavia e attivo da anni nel quartiere con il gruppo di volontari “Team Rogoredo”, descrive una situazione preoccupante: una vera guerra di prezzo tra gli spacciatori, che offrono dosi a prezzi molto bassi per fidelizzare i giovani consumatori, con dinamiche di violenza e costrizione.
La nuova guerra dello spaccio a Rogoredo
Secondo le testimonianze raccolte da Feder, la concorrenza tra i venditori di droga nel boschetto di Rogoredo è agguerrita. La vendita di eroina, tornata in auge, è offerta a circa 10 euro al grammo, mentre la cocaina si attesta sui 30 euro, prezzi che la rendono accessibile quasi come un “pacchetto di caramelle”. Questo fenomeno ha attirato un numero crescente di giovani, molti dei quali hanno ripreso a “bucarsi” con siringhe, come confermato dalla presenza visibile di aghi usati lungo i binari ferroviari.
Feder racconta di episodi di violenza e intimidazione tra gli spacciatori stessi, che cercano di mantenere il controllo del territorio. “Se non mi faccio vedere in un posto, usano una sorta di costrizione del consumo”, spiega l’educatore, segnalando come i giovani siano talvolta costretti a restare in certi luoghi per non perdere l’accesso a dosi a prezzi vantaggiosi.
Un approccio umano e relazionale contro la dipendenza
Davanti a questa emergenza, Feder sottolinea la necessità di un cambio di paradigma nel modo di affrontare la tossicodipendenza. “Non esistono irrecuperabili”, afferma con fermezza, sostenendo che il problema centrale non è tanto la sostanza usata, ma il motivo per cui i giovani ne fanno uso. L’educatore evidenzia come sia indispensabile instaurare una relazione di fiducia con i ragazzi, andando a “prenderli” laddove si trovano, anziché aspettare che si rivolgano spontaneamente ai servizi di cura.
Il “Team Rogoredo” opera con un presidio settimanale nel parco del quartiere, distribuendo viveri e offrendo assistenza diretta ai giovani più fragili. Il lavoro del gruppo ha prodotto risultati positivi, con molti ragazzi accompagnati verso percorsi di cura e reinserimento, grazie anche a uno spazio dedicato chiamato “Sollievo” a Milano, che facilita l’accesso alle comunità terapeutiche e al mondo del lavoro.
Il quartiere di Rogoredo, noto anche per la sua storia industriale e la posizione strategica di interscambio ferroviario e metropolitano, continua così a essere teatro di una sfida sociale rilevante. La presenza di un tessuto urbano complesso, con un passato di industrializzazione e trasformazioni infrastrutturali, si intreccia oggi con questioni di degrado e difficoltà sociali che richiedono interventi mirati e umanizzati.